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18-10-2022

La scuola del futuro oggi: l’aula progettata da Stefano Boeri

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L’Aula del Futuro presentata a Milano

La scuola del futuro oggi sta diventando realtà. Il 12 settembre è stato presentato il primo prototipo di “Aula del Futuro”, nella scuola primaria Collodi dell’Istituto Barozzi Beltrami di Rozzano (Milano), nell’ambito del progetto “Igiene Insieme” di Napisan e con il contributo del comune di Rozzano. Da quasi 3 anni il progetto coinvolge le scuole nella diffusione delle buone pratiche di igiene tra i più piccoli e vuole fare in modo che la scuola torni ad essere un luogo dove imparare e stare bene.

Dimentichiamo le classiche aule, con una cattedra per il professore e di fronte la schiera di banchi degli alunni. L’aula progettata da Stefano Boeri Interiors (in foto il progetto, credits Stefano Boeri Interiors), studio dell’architetto Stefano Boeri e del socio Giorgio Donà, nasce con l’obiettivo di essere rivoluzionaria. Basta con gli spazi monotoni, senza stimoli e senza possibilità di svolgere attività multidiciplinari. Spinge invece sul fondere attività didattiche e attività ludiche, per favorire il benessere psicofisico e sociale di chi vive la scuola ogni giorno.


Lo spazio dell’Aula del Futuro è studiato, infatti, per essere flessibile, in grado di trasformarsi a seconda delle esigenze di studenti e docenti, che stimoli e favorisca la partecipazione e il coinvolgimento di tutti. La sfida di questo progetto consiste nel ripensare gli ambienti educativi e studiarli sulla base di diversi formati didattici e, perchè no, di attività extra-scolastiche. Ecco che la scuola rimane aperta anche a ciò che non riguarda il classico “programma”, ma diventa luogo di aggregazione, di educazione a 360 gradi.

 

Un ambiente multifunzionale e flessibile per la scuola

Le tre parole chiave di questo progetto sono sicuramente adattabilità, tecnologia e sicurezza. Parole fondamentali per scuole innovative e del futuro.
 

Adattabilità degli spazi, a seconda dell’attività e del momento della giornata, delle lezioni e delle esigenze: lavori a piccoli gruppi, lezioni classiche frontali, dibattiti di gruppo, momenti informali e di gioco e conoscenza reciproca. In questo modo lo studente è stimolato e prova diverse forme di apprendimento, tutte molto importanti per la crescita scolastica e sociale dei singoli. L’aula, quindi, può mutare grazie alla facilità di spostamento dell’arredamento e “pareti” scorrevoli: la luce, i colori e gli arredi concorrono a formare un ambiente flessibile e che cambia. Si potrà passare da aula scolastica, ad aula di musica, a laboratorio artigianale a seconda di ciò che si desidera.

 

Altra parola chiave è sicuramente tecnologia. Innegabile dire che i bambini di oggi hanno un’abilità nell’utilizzo delle tecnologie molto spiccata e questo, anche nella scuola, può essere sfruttato a favore della didattica. Sparisce la lavagna classica, per favorire l’uso di sistemi tecnologici avanzati, in grado di migliorare anche l’esperienza della didattica a distanza. Quest’ultima non può più essere ignorata e non deve essere vista in modo negativo, ma come opportunità in più di formazione e partecipazione. 

Infine, ma non meno importante, il concetto di sicurezza e igiene. Educazione alle pratiche di igiene da rispettare, dispositivi per la pulizia dell’aria e l’uso di materiali lavabili e antibatterici.

 

Sembra che la concezione di scuola del futuro sia sulla buona strada per essere chiara a chi progetta gli edifici scolastici, insieme alle esigenze di chi li vive ogni giorno. Possiamo forse parlare di scuola di oggi e non più del futuro?

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