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07-03-2023

Co-Living: la condivisione degli spazi abitativi e non solo

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Negli ultimi anni si è andata diffondendo la pratica del cosiddetto Co-Living, che consiste nella condivisione degli spazi abitativi e delle aree e servizi comuni. Non si basa, però, sulla sola compresenza di persone in un luogo con lo scopo di vivere e lavorare negli stessi spazi. Bensì, è un vero e proprio modo di vivere, in cui la condivisione abbraccia tutte le aree della vita quotidiana, creando una vera e propria “famiglia” allargata.

 

Cosa si intende per Co-Living

Spesso possiamo trovare la definizione di Co-Living affiancata, o addirittura sostituita, a quella di Co-Housing. Le due pratiche presentano, però, alcune differenze: il Co-Housing (detto anche Condominio Solidale) è una formula abitativa, nata nei paesi del nord Europa negli anni ‘60, che consiste in una sorta di comunità dove più persone o famiglie vivono in case private ma con molti spazi e servizi comuni. Solitamente gli individui condividono una serie di valori che li aiuta a vivere in armonia.

Il Co-Living si basa anch’esso sulla condivisione degli spazi abitativi per le zone comuni ma, a differenza del concetto di comunità del Co-Housing, chi vive in una formula di Co-Living ha come obiettivo la condivisione non solo degli spazi ma anche delle esperienze e dei progetti comuni
Cosa si intende, quindi, per Co-Living? Il concetto va al di là del semplice usufruire di spazi comuni e servizi in sharing. La formula prevede una vera e propria condivisione della vita di tutti i giorni, della socialità, dei momenti di lavoro e di vita quotidiana. Chi vive in Co-Living si trova all’interno di uno spazio con una forte sinergia creativa che aiuta lo scambio di idee.

Possiamo dire che il concetto di Co-Living inglobi quello di Co-Working, in cui le persone condividono gli spazi di lavoro o comunque zone comuni ma solo per il lasso di tempo necessario a svolgere l’attività lavorativa. Il Co-Living è, quindi, un’evoluzione del concetto di compartecipazione nei momenti di lavoro, diventando una pratica di condivisione dei momenti di vita in tutte le sue sfaccettature. 

 

Co-Living: i cambiamenti sociali e delle soluzioni abitative 

All’origine della nascita della pratica di Co-Living ci sono sicuramente diversi cambiamenti sociali, come la diffusione dei nuovi modelli di lavoro degli ultimi anni e la crescita di professioni le quali non hanno bisogno di un posto fisso in cui svolgere l’attività. A questo va ad aggiungersi la crescente sensazione di isolamento che sta colpendo sempre più persone: siamo sempre connessi, ma le nostre relazioni sociali “dal vivo” stanno diminuendo, soprattutto nelle grandi città.
Oltre ai cambiamenti sociali, entrano in gioco anche le questioni economiche, quindi una divisione delle spese, e ambientali, portando avanti il concetto di sharign economy e cercando di avere un minore impatto negativo sull’ambiente. 

Come cambiano, dunque, le soluzioni abitative alla luce di questo trend? Anche per gli addetti ai lavori del mondo dell’architettura e dell’edilizia, questa pratica ha portato dei cambiamenti. Sia dal punto di vista strutturale, quindi progettando abitazioni che oltre a spazi privati possano avere, e privilegiare, gli spazi comuni e di condivisione, sia dal punto di vista tecnologico, con soluzioni di Smart Home e domotica

Sempre più giovani professionisti stanno aprofittando di questo nuovo modo di abitare, sfruttando tutti i vantaggi che porta con sé. Tuttavia, la scelta di condivisione del Co-Living si sta diffondendo anche ad altre fasce, come le famiglie

 

Gli spazi di Co-Living in Italia e nel mondo

Anche se il concetto alla base è lo stesso, non esiste un unico modello di Co-Living valido in ogni paese. La tipologia di sistemazioni e di soluzioni sono diverse a seconda della città e del Paese in cui ci si trova e in base agli operatori che hanno in gestione gli alloggi. 

In Italia il fenomeno si sta diffondendo soprattutto nelle grandi città come Milano, ma non  mancano soluzioni anche nelle altre regioni e in località considerate più di villeggiatura: molto spesso chi decide di vivere in Co-Living preferisce abitazioni a contatto con la natura e lontane dal caos delle grandi metropoli. 

E nelle altre città europee? A Londra esistono grandi strutture composte da piccoli monolocali e spazi comuni per le attività sociali, come palestra, sala da pranzo per condividere i pasti e zona lounge per passare il tempo insieme. 

In Svizzera il fenomeno è più recente, ma ha avuto un grande sviluppo con l’inizio della pandemia nel 2020. Esistono già diverse soluzioni di Co-Living, in cui è possibile trovare spazi ben vivibili e approfittare della possibilità di fare escursioni nella natura durante il weekend, per staccare dal lavoro e dalla vita quotidiana.

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