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06-12-2022

Calatrava: opere e progetti dell’architetto che si ispira alla natura

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Affascinato dalle arti plastiche e dalle forme della natura, Calatrava con le sue opere architettoniche vuole sconvolgere il classico modo di vedere l’architettura. Sono numerosi gli edifici sparsi in tutto il mondo che portano la sua firma, da ponti, stazioni a musei e stadi. 

La passione per la scultura influenza i suoi progetti, ma la sua formazione ingegneristica permette a Calatrava di ideare costruzioni belle esteticamente ma anche funzionali.
Le sue architetture creano un rapporto con ciò che le circonda, diventando simbolo di un territorio. I materiali preferiti dall’architetto sono il cemento armato e l’acciaio.
 

La scultura è alla base della mia ricerca formale al servizio sia della mia architettura sia della mia ingegneria” Santiago Calatrava.

 

La storia dell’architetto Calatrava

Santiago Calatrava nasce il 28 luglio 1951 a Benimànet, poco lontano da Valencia. Proprio a Valencia, a soli 8 anni inizia gli studi di disegno e pittura presso la Scuola delle Arti e dei Mestieri. Si laurea prima in Architettura nel 1975, specializzandosi in Urbanistica e in seguito prende una laurea in Ingegneria Civile

Nel 1981 apre il suo primo studio  di architettura e ingegneria a Zurigo, seguito da un secondo studio a Parigi nel 1989 e di un terzo a Valencia nel 1991. 

Sulla base della sua formazione personale, le opere di Calatrava si basano sull’interdisciplinarietà. L’architetto è da sempre attratto dal calcolo matematico e dai problemi della statica, e questo caratterizza tutte le sue opere architettoniche. 
 

Gli elementi che hanno influenzato le sue opere? Sicuramente l’equilibrio dei corpi, delle masse e la tensione degli elementi. Avendo studiato fin da bambino il disegno e la scultura, predilige le forme semplici, geometriche e i solidi che, andando a combinarsi, devono trovare un equilibrio con particolare attenzione all’estetica.
La sua architettura si ispira, quindi, agli elementi plastici ma con allusione alle forme della natura.

Tra le sue opere principali sono prensenti un gran numero di infrastrutture come ponti, stazioni e viadotti, caratterizzate da forme complesse, curve ed oblique. Calatrava ha riformato la progettazione dei ponti, rendendoli delle vere e proprie sculture in grado di cambiare il modo di guardare e percepire un luogo.

Vediamo insieme alcune tra le sue costruzioni più famose, nel mondo e in Italia nello specifico.

 

Le più famose opere di Calatrava

 

La Città delle Arti e delle Scienze di Valencia

Il complesso architettonico che è come una città nella città, un polo culturale dove si incontrano arte, scienza e natura. L’opera nasce con un obiettivo di riqualificazione urbana di una zona periferica di Valencia.

La Città è formata da più edifici con una diversa natura, in armonia architettonica per forme e materiali. L’acqua è protagonista: ogni struttura si riflette duplicando la sua immagine e creando un gioco di riflessi molto suggestivo. 

Calatrava voleva che la Ciutat diventasse un attrazione turistica mondiale, per tutti gli appassionati di arte, scienza, architettura. Sicuramente è riuscito nel suo intento!

 

L’Oculus del World Trade Center di New York

L’Oculus di Calatrava spicca tra gli alti grattacieli di New York: si tratta della stazione della metropolitana del World Trade Center e si trova a pochi metri dalle vasche commemorative sorte al posto delle Torri Gemelle. 

Costruzione in gran parte sotterranea con una pianta di forma ellittica, l’esterno presenta due grandi archi che salgono verso il cielo per oltre 50 metri. Il colore bianco aiuta l’immaginazione: l’opera architettonica ricorda le ali di una colomba, simbolo di pace e della rinascita della città dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001.

Anche l’interno lascia senza parole e trasmette un senso di purezza, grazie ai giochi di luce del sole che entra dalle grandi vetrate e il pavimento in marmo bianco.

 

Il Ponte della Costituzione a Venezia

Si tratta del famoso “Ponte di Calatrava”, il ponte pedonale che attraversa il Canal Grande di Venezia collegando la zona della stazione di Venezia Santa Lucia con piazzale Roma.

Ha una forma ad arco, è lungo 94 metri e alto fino a 10 metri, in acciaio, gradini in pietra d’Istria e parapetti e pavimenti in vetro. Proprio questo materiale usato per la parte calpestabile del ponte è stato al centro di diverse polemiche, a causa della faciità con cui è possibile scivolare e cadere nei giorni di pioggia, nebbia e ghiaccio. 

A parte le controversie generate dall’opera architettonica, è indubbio che sia un progetto moderno e che, a differenza di altri ponti di Calatrava, risulti in armonia con la cornice delle calli veneziane.

 

I “Tre Ponti” e la stazione Mediopadana dell’Alta velocità di Reggio Emilia

Nel 2002 il comune di Reggio Emilia decide di iniziare un progetto di riqualificazione del territorio, in occasione della fermata della linea ferroviaria ad Alta velocità che collega Milano a Bologna.

L’arcata centrale dei “Tre Ponti” è perprendicolare all’autostrada, mentre gli altri due archi fungono da elementi di completamento: vogliono rappresentare le porte di accesso alla città. Insieme a questi tre ponti a vela, anche la stazione AV Mediopadana fa parte del progetto “Le Vele”: inizialmente la stazione doveva avere proprio la forma di una vela, in seguito il progetto è cambiato preferendo la forma “ad onda” che conosciamo oggi. 
L’architetto Calatrava con queste opere voleva creare un elemento di rottura con il paesaggio padano e il suo rinomato panorama “piatto”

 

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